Il potere dei social media nell’industria della moda

Ogni giorno utilizziamo il nostro smartphone per poter consultare nuove notizie, per rispondere a email di lavoro o ai messaggi social che ci arrivano. Questi strumenti utilissimi, utilizzati anche per svago e per poter condividere le nostre esperienze, stanno crescendo in maniera esponenziale rivoluzionando l’economia mondiale in ogni settore, incluso quelli della moda e dell’alta moda che, un tempo, veniva concepito come un mondo a sé stante, esclusivo, e accessibile solamente a chi avesse le possibilità economiche di acquistare i capi.

Proprio come gli altri settori, infatti, anche il settore della moda ha dovuto adattarsi in modo rapido alle nuove esigenze del mercato e dei consumatori che, ormai abituati a ritmi di vita molto veloci, spendono poco tempo nei negozi a guardare l’abbigliamento di persona e provarlo nei camerini.

Un semplice esempio dell’evoluzione del settore della moda lo si può notare nelle collezione che escono durante l’anno; ora non c’è più una netta distinzione tra capi invernali e capi estivi in quanto gli acquirenti più giovani sono più interessati ad acquistare capi e accessori che siano di tendenza e popolari nei social e che possano essere indossati durante tutto l’arco dell’anno.

Con la diffusione dei social media, inoltre, sono arrivati anche nuove figure come gli influencer, i blogger e i content creator che condividono le loro idee, i loro gusti personali e i loro contenuti ad un pubblico ampio trovato senza una eccessiva fatica: bastano alcuni hashtag e tag specifici per poter far trovare da chi è interessato ciò che si crea.

La popolarità di questi personaggi del web ha cominciato a crescere sempre di più tanto da portare alcuni influencer a ottenere milioni e milioni di followers, facendo così investire le case di moda più o meno conosciute in nuove strategie di marketing che permettano, attraverso questi volti noti, di rag-giungere un pubblico più ampio partendo dai giovanissimi.

Questo aggiornamento del settore ha dunque portato alla creazione di svariate collaborazioni tra brand di grande importanza con influencers e celebrità, per poter dar una svolta più “giovanile” e fresca soprattutto a quelle marche viste come esclusive o adatte solo a una certa nicchia.

Un esempio lampante e recente è la collaborazione tra l’imprenditrice digitale Chiara Ferragni e Ne-spresso, il gigante del caffè, che ha visto la creazione di un’intera collezione di macchinette per il caffè, capsule e tazze con il logo dell’influencer, fino ad aprire anche un bar completamente decorato con il logo della Ferragni e di Nespresso nel centro di Milano.

Oppure, la nota marca inglese Burberry che ha lavorato con Brooklyn Beckham nella campagna #THISISBRIT per la quale il giovane figlio del noto calciatore ha scattato le fotografie, dando visibilità a questo brand tra i suoi numerosi fans.

Volenti o nolenti, i social media hanno un grandissimo potere nell’industria della moda. Tra i motivi di questa popolarità, c’è anche la libertà di parola e di espressione presenti in queste piattaforme. Ora è facilissimo, per qualsiasi utente, esprimere la propria opinione (positiva o negativa che sia) attraverso un tweet, una foto su instagram oppure condividere il proprio interesse o le proprie preoccupazione per il futuro. È proprio grazie a questo flusso di opinioni e idee che arrivano dai social che i clienti diventano parte integrante del successo di un brand.

Se un’azienda riesce a incontrare le preferenze espresse dai clienti allora la probabilità di successo è alta in quanto vengono soddisfatte esigenze reali che ricadono in una realtà che viene abbracciata dall’acquirente.

Tra le numerose piattaforme social più “vecchie” e più recenti, quella considerata come l’eccellenza è Instagram, ritenuto il social media più importante per questa industria. Attraverso Instagram, e quindi la condivisione di immagini, un brand può adottare strategie di marketing che permettano di farsi riconoscere a colpo d’occhio.

Attraverso i propri contenuti il marchio deve riuscire ad esprimere la propria brand identity, ossia rivelare attraverso le immagini la personalità e i valori del brand.

È importante anche che l’azienda sia in grado di coinvolgere i clienti e renderli partecipi dei progetti aziendali. Alcuni brand, infatti, cercano di creare stretti legami con i consumatori attraverso hashtag particolari; un esempio è il marchio Marc Jacobs che ha lanciato il concorso #CastMeJacob per cercare personalità talentose per la campagna pubblicitaria dedicata alla collezione primaverile 2015.

Oppure la casa di moda Jimmy Choo che, con l’hashtag #IDoInChoo, chiedeva alla propria clien-tela di pubblicare le foto dei loro matrimoni (ovviamente indossando Jimmy Choo) per avere la possibilità di essere inseriti nel sito istituzionale del brand.

L’importanza assunta dai social media nella moda si può notare inoltre dai più recenti aggiornamenti delle diverse app. Nelle nuove versioni di Instagram e Facebook, ad esempio, sono stati inseriti degli shop dai quali gli utenti possono comprare quello che vedono nelle foto senza costringerli a uscire dalla app e dirigersi nel sito web del brand. Questo ovviamente fa sì che le aziende abbiano dovuto adattarsi a queste nuove esigenze e, in assenza di shop online, crearne uno.

Un’altra tendenza molto popolare in questo periodo, anche a causa della pandemia, è la trasmissione delle sfilate dei brand direttamente in live su Instagram, cosa che permette a chiunque, e non solamente a coloro che sono soliti ricevere gli inviti esclusivi, di vedere i capi di alta moda.

Esempio recentissimo è la sfilata di Louis Vuitton per la Cruise Collection 2022 che ha avuto luogo martedì 15 giugno 2021 e che ha visto la maison francese riprendere l’intera collezione in diretta e successivamente caricare l’intero spettacolo nei propri canali social.

La diffusione generalizzata dei social media nella nostra società ha portato con sé un grande quantità di novità che hanno causato alla necessità di adattarsi da parte dei colossi del fashion che prima vedevano queste piattaforme solamente come luogo di svago e non fonte di guadagno e di attrazione di clientela vera e propria.

Con l’avvento di questi nuovi canali i brand hanno dovuto scegliere con attenzione le strategie da mettere in atto in ogni social media in base ai propri obbiettivi e, soprattutto, in base all’etica e alla cultura dell’azienda che deve essere trasparente e rimanere sempre riconoscibile, così da poter conquistare la fedeltà dei propri clienti.

Foto di freestocks

Informazioni su Dario Di Giallonardo 3 Articoli
Dario, 17 anni, studia inglese, spagnolo e russo presso il Liceo Linguistico A. Canova di Treviso. Tra i suoi interessi ci sono la musica, l’architettura, il design e tutto ciò che riguarda il mondo dei social media e le innovazioni da questo indotte. Ha scritto i suoi articoli durante un periodo di stage presso HDEMO editore.