Venezia: Nocturnal Animals di Tom Ford

Nocturnal Animals

NOCTURNAL ANIMALS ovvero, animali notturni, è il film in concorso di Tom Ford, alla sua seconda regia, salutato dagli applausi del pubblico, dopo “A Single Man”, del 2009, presentato a Venezia 66, che ha visto l’assegnazione della coppa Volpi al protagonista del film, Colin Firth.

Questo di oggi è un film crudo, drammatico, a tratti molto violento, stile thriller-horror, ma anche psicologico e, a tratti, psicoanalitico. Fin dalle prime scene, mentre scorrono i titoli, sembra insinuarsi il dramma nella panoramica delle opere d’arte della gallerista Susan Morrow, impersonata dall’attrice Amy Adams, in prevalenza manifestazioni di “body art”, obese figure femminili boteriane, completamente nude, che danzano sugli schermi mentre altre giacciono supine su dei piedistalli per farsi ammirare dal pubblico come sculture.

Susan, l’agiata gallerista, si vede recapitare un plico che contiene una bozza di un romanzo che sta per pubblicare il suo ex marito Edward, impersonato da Jake Gyllenhaal. Tutto il film è imperniato sulla lettura da parte di Susan del testo con continui rimandi e ripensamenti alla sua vita privata. E, proprio in questo susseguirsi di immagini che scaturiscono dalla lettura del libro, fino al suo remoto passato, sembrano suonare le note più alte del film, nell’autoanalisi della protagonista.

Il tema del romanzo che legge è sconvolgente: Tony, il protagonista, in compagnia della moglie e della figlia, mentre intraprendono un viaggio in macchina, vengono assaliti da tre balordi che, alla fine di tanta violenza, stupreranno e uccideranno le donne ferendo l’uomo, il quale, nascondendosi tra i cespugli, riuscirà a salvarsi. Anche qui, nella paura e nell’angoscia che si prova nell’essere assaliti, e che Freud ha visto come le parti ostili di noi stessi che inconsciamente ci possono perseguitare, il richiamo alla psicoanalisi è evidente.

Le scene più feroci, oltre alla violenza praticata dai tre balordi alla famiglia, si estrinsecano proprio a danno dei carnefici che diventeranno le vittime da parte di Tony e dello sceriffo impersonato da Michael Shannon il quale, colpito da un grave cancro ormai in metastasi, sembra non aver più nulla da perdere nel cercare di torturare i criminali, scarcerati per mancanza di prove a loro carico. In queste scene sembra che Edward/Tony voglia riscattarsi dalla fragilità e dalla debolezza delle quali era stato sempre accusato dalla stessa Susan e dalla madre, riuscendo ad uccidere i malviventi ma, alla fine, anche se stesso. E’ l’atavica lotta contro la zona buia della nostra interiorità: il tentativo di combatterla, invece che imparare ad accettarla, spesso porterà alla rovina.

La vita di Susan era arrivata ad un punto critico, con il suo nuovo marito preso da altri interessi e la frequentazione di altre amanti. La lettura del romanzo serve a farla riflettere sul marito che ha lasciato, forse per andare incontro, inconsapevolmente, al volere della madre. Susan soffre molto, e come spesso le accade non riesce a dormire (è un “animale notturno” come la definisce Edward). Ogni qual volta chiude il libro, ella sembra osservare una parte di sé ed è proprio in questo intreccio e avvicendarsi delle scene del romanzo con la sua vita passata, che Susan prende coscienza dei propri errori.

Il finale è a sorpresa: Susan chiede un appuntamento a Edward, il suo ex marito. Dovrebbero trovarsi a cena in un lussuoso ristorante. Lei è seduta al tavolo e ordina un drink mentre aspetta…

Ford ha adattato la sceneggiatura da un libro di Austin Wright del ’93 “Tony and Susan”, ma il film prende il titolo dal romanzo dentro il romanzo. “Animale Notturno” è anche il soprannome che l’aspirante scrittore Edward (Jake Gyllenhaal) aveva dato alla moglie Susan (Adams), una insonne cronica. Il romanzo originale ci parla delle scelte esistenziali che compiamo e delle loro conseguenze per le persone che ci circondano, ma anche utilizza l’espediente del romanzo dentro al romanza per parlare della esperienza intima della lettura come porta d’accesso ai pensieri ed ai sentimenti di un’altra persona. Ford sembra qui far proprio questo tema proponendoci con Nocturnal Animals, in modo subliminale, un film sul guardare i film.

Informazioni su Gianfranco Missiaja 52 Articoli
Gianfranco Missiaja, architetto e artista, ha esposto le sue opere in più di 90 Mostre internazionali. Ha pubblicato numerosi testi di critica e storia dell'Arte e una Guida alla 57a Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. - Sito web: venicegallery.it