Thepost.o, un progetto e una #instacommunity

Un libro ispira una challenge dedicata al tema dello spazio, attraverso la condivisione di pensieri, parole e immagini. Ecco come nasce thepost.o.

Thepost.o è il nome di un profilo Instragam gestito da Stefanella Ebhardt e Silvia Stival, due colleghe e amiche, un po’ sognatrici ma dotate di concretezza e grande entusiasmo. Come nasce l’idea? Durante il lockdown 2020, guardando fuori dalla finestra, le due donne, architetto per formazione e visione, si sono chieste come le nuove misure di contenimento definite dalla pandemia avrebbero riconfigurato gli spazi abituali e il modo di viverli. E perché proprio Instagram? Perché è il social network più utilizzato per la condivisione di immagini e di progetti che si propongono sviluppi tematici periodici, oltre che altri modi di interazione.

Quest’idea si è concretizzata nella proposta di sfide creative che usino gli strumenti dell’arte, dal disegno alla macchina fotografica o le parole, intorno al tema dello spazio. Inizialmente il profilo prende il nome di YouLoveVenetoToo, per il bisogno di condividere immagini dei posti del cuore della loro regione, il Veneto, nell’attesa di tornare a viverli. In questa prima fase la loro proposta non aveva un obiettivo preciso, era sufficiente l’intento di provare a fare qualcosa di creativo insieme.

Quando c’è stata la possibilità di uscire di nuovo e di gestire in modo altrettanto nuovo gli spazi pubblici, la percezione di molti è stata quella di dover rivalutare anche gli spazi personali, i nostri confini come dicono loro e da qual momento in poi la parola che risuonava frequentemente nelle loro conversazioni era SPAZIO. Mentre divagavano intorno a come creare un concept, Silvia ha ritrovato per caso nella sua libreria un libro che è stato una vera e propria illuminazione: Specie di spazi di Georges Perec. Un libro degli anni ‘70, testimonianza di una particolare corrente francese, che l’autore stesso definisce un breviario degli spazi. Perec propone una sorta di elenco, un itinerario topografico che parte dalla pagina bianca e si conclude con lo spazio, inteso come Universo. Lo stile è inconfondibile, originale e provocatorio, l’ideale per proporre una challenge a tutto tondo.

Stefanella Ebhardt – thepost.o – Silvia Stival

Thepost.o nasce così, dalla stimolazione di un libro, dall’intesa tra due amiche ma, soprattutto dal desiderio di mantenere vivi i contatti umani attraverso il mondo virtuale dei social, di quello che più di altri valorizza il contenuto dell’immagine, invitando il pubblico a diventare una community con lo scopo condiviso di creare un racconto collettivo, di lasciare una traccia dell’imprevista contemporaneità che ci siamo ritrovati a vivere. Alla domanda: cos’è thepost.o, Silvia e Stefanella rispondono così:

Ogni post.o è un luogo: uno spazio fisico, mentale, creativo, fotografico.
Ogni post.o è un attimo che fermiamo con uno scatto, un disegno, uno scritto.
Ogni post.o è stupore, meraviglia, pazienza, sguardo, cuore.
Ogni post.o è ricerca, sperimentazione, esperienza dettagli.
@thepost.o è una tavola rotonda

Il profilo aperto sotto il nome di YouLoveVenetoToo si trasforma, dettato dal bisogno di togliere virtualmente i confini regionali, già messi alla prova dalla definizione di colore e dalle conseguenti restrizioni, e diventa Thepost.o ovvero lo spazio dedicato a una comunità di instagrammer che si ritrovano sotto l’hashtag #speciedispazichallenge.

Com’è stato strutturato il progetto? Naturalmente l’invito è di andare a curiosare direttamente nel profilo ma qui raccontiamo un breve excursus a dimostrazione della qualità del lavoro svolto, per pura passione, dalle due ideatrici.

Il libro Specie di spazi è costruito su 13 capitoli, ognuno porta il nome dello spazio che Georges Perec ha ritenuto funzionale per scandagliare l’ambiente occupato dall’essere umano. All’interno di thepost.o, il nome del capitolo diventa il nome della challenge e la traccia che in questi mesi ha animato la ricerca di tutti i partecipanti. Ogni 3-4 settimane, a seconda del materiale raccolto inizia una nuova sfida, ma in che modo si partecipa e in quale spazio muoversi. La partecipazione è molto semplice, chi vuole partecipare pubblica sul proprio profilo una foto sul tema proposto, taggando @thepost.o e inserendo l’hashtag #speciedispazichallenge.

Capitolo 1 La pagina, ph. © Ruggero Ruggeri @ruggero.ruggeri. Capitolo 2 Il letto, ph. © Margaret Iris @margaretiris

Lo spazio in cui muoversi è delimitato dallo stesso Perec, dalla sua narrazione di cui viene data una breve sintesi, riconoscibile nel post bianco che segna per l’appunto l’inizio di un nuovo capitolo; inoltre, il progetto ha coinvolto un’altra realtà trevigiana, attivando una collaborazione di grande interesse. LIB(R)ERIAMOCI, nome di una rassegna letteraria e di altre contaminazioni di carattere libresco, propone una serie di riflessioni sul tema e una perlustrazione eccentrica fuori dal luogo dell’autore in senso stretto, ma lungo traiettorie varie che porteranno a bazzicare altri posti, tutti appartenenti alla meravigliosa letteratura italica. Stimolazioni e suggestioni da cui i membri della community sviluppano, creano e cercano, a proprio piacimento, il contesto che è stato prevalentemente fotografico.

Capitolo 3 La camera, ph. © Cristina Lovadina @cristina_lovadina. Capitolo 4 L’appartamento, ph. © Rino Alessandrini, @alessandrini_rino.

Silvia e Stefanella non hanno mai considerato vincolante ma preferibile che l’opera si leghi in qualche modo al concetto di spazio, non solo fisico ma anche sociale e/o personale, per sottolineare il concept intorno a cui nasce il progetto è una nuova geografia di uso dello spazio, una nuova modalità di sperimentare e delimitare anche il proprio spazio personale.

Capitolo 5 Il palazzo, ph. © Federica Nannini @nuovi_obiettivi. Capitolo 6 La strada, ph © Gianni Mazzon, @gianni_mazzon.

Thepost.o, inteso come progetto che segue l’elenco definito da Perec, sta giungendo al termine ma la partecipazione degli instagrammer è stata numerosa ed è tuttora in crescita, le stimolazioni ricevute sono importanti e la creatività delle due ideatrici è sempre alla ricerca di nuovi spazi. Infatti, è appena iniziata Post.20, una reel-rubrica che esplora il modo in cui la percezione dello spazio si è trasformato dopo la pandemia: una ricerca, sempre attraverso uno sguardo creativo, di ciò che è il vissuto attuale -come essere individuali e come comunità- rispetto al tema dello spazio.

Infine, thepost.o anticipa qui che c’è una novità in serbo come challenge conclusiva: il focus non sarà più rivolto verso il mondo circostante ma all’interno, una sfida a proiettare lo sguardo e la sensibilità della community in una visione più introspettiva. Questo progetto, nato dall’entusiasmo di due amiche e cresciuto grazie a una community partecipe e attenta, si trasformerà in una mostra itinerante che potrebbe vedere la sua prima tappa proprio in un museo di Treviso, la loro città.

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Georges Perec, Specie di spazi, Bollati Boringhieri, 1989.

Stefanella Ebhardt nata a Treviso nel 1969, di madre svedese e padre veneziano, ha archiviato presto la laurea in architettura per entrare a fine anni ‘90 nel mondo milanese della pubblicità e poi proseguire la sua crescita professionale nella gestione di eventi e mostre d’arte. Curiosa, dinamica, dotata di senso pratico e spirito critico si considera ‘irrimediabilmente’ coinvolta da tutto ciò che è nuovo, appassionante e “bello” – dall’architettura al design, dall’arte alla fotografia – dalla comunicazione alla scrittura.

Silvia Stival nata a Conegliano nel 1981, vive a Treviso. Architetto, ha lavorato presso realtà, come GruppoFallani srl e Kornice, che si occupano della progettazione e allestimento di spazi espositivi e museali. Una realtà che l’ha sempre affascinata e che rappresenta per lei una sfida per creare ed ideare un supporto, una scenografia, un contest all’altezza dell’oggetto d’arte da esporre. Quindi lo studio della forma, del dettaglio tecnico e dell’illuminazione assieme alla ricerca dei materiali sono per lei gli strumenti fondamentali per riuscire in questo obiettivo.

LIB(R)ERIAMOCI è un’avventura libresca a cura di Alberto Trentin e Chiara Stival. Dal 2017 propone a Treviso una rassegna letteraria permanente con scrittori esordienti e non; attiva nei canali social e YouTube, attualmente gli incontri con l’autore e le settimanali recensioni di libri avvengono attraverso dirette Facebook.

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