Gli interventi chirurgici in questione per razze quali dobermann e schnauzer non sono più di routine come una volta, eppure c’è ancora chi ne sostiene l’utilità o, ancora peggio, ignora il problema.
Argomento controverso e più volte discusso è quello riguardante l’amputazione di coda e orecchie di alcune razze canine. Molti Paesi ignorano il problema o vi provvedono con misure inadeguate e provvisorie, altri invece hanno già preso una posizione. Tra questi c’è l’Italia.
Con la ratifica della Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia, in vigore dal 1 novembre 2011, la disciplina europea degli interventi chirurgici non terapeutici è diventata Legge dello Stato italiano. Nel 2012 la Fnovi (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) ha redatto una Linea guida sulle amputazioni, ovvero un documento per l’applicazione, in conformità al Codice Deontologico del Medico Veterinario, dell’articolo 10 (Interventi chirurgici) della Convenzione.
Gli interventi vietati
Gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia o finalizzati ad altri scopi non curativi devono essere vietati, in particolare:
- il taglio della coda;
- il taglio delle orecchie;
- la recisione delle corde vocali;
- l’asportazione delle unghie e dei denti.
Inoltre tutti gli interventi aventi finalità estetica, compresi gli interventi morfologici per adeguamento a standard di razza, sono severamente vietati e non è prevista alcuna eccezione a tale specifica regola. Eventuali violazioni dell’Art. 10, comma 1, si configurano come violazione deontologica e violazione penalmente rilevante ai sensi dell’art. 544 ter del Codice Penale.
Eccezioni
Esistono alcune eccezioni ai divieti di amputazione, autorizzate solo in casi straordinari:
- se un medico veterinario considera un intervento non curativo necessario sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell’interesse di un determinato animale;
- per impedire la riproduzione.
Qual è il caso in cui un medico veterinario può considerare un intervento non curativo necessario “per ragioni di medicina veterinaria, nell’interesse di un determinato animale”?
La Fnovi precisa che sulla base del parere fornito dal Consiglio Superiore di Sanità, fra le eccezionali ragioni di medicina veterinaria previste dall’articolo 10, rientra solo la caudotomia neonatale preventiva, ovvero l’amputazione della coda da eseguirsi esclusivamente a cura del medico veterinario (nella prima settimana di vita, in sedazione e con anestesia locale) in alcune razze di cani da ferma, riporto e cerca, suscettibili di essere esposte a problemi sanitari in età adulta, allo scopo di abbattere il rischio di lesioni alla coda, difficilmente curabili con trattamenti conservativi.
Le razze cui si fa riferimento per questa eccezione sono:
- bracco ungherese a pelo corto;
- cane da ferma tedesco a pelo duro;
- cane da ferma tedesco a pelo corto;
- bracco francese tipo gascogne;
- bracco francese tipo pirenei;
- bracco italiano;
- epagneul breton;
- griffone a pelo duro (korthals);
- spinone italiano;
- cocker spaniel;
- springer spaniel.
Vi sono inoltre situazioni straordinarie in cui l’attività dell’animale potrebbe essere compromessa da una mancata amputazione ed esse devono essere valutate con grande prudenza, seguendo il principio bioetico della non maleficenza, che consiste nel non provocare danni ad alcun essere vivente se non per il conseguimento di un beneficio superiore.
La Convenzione prevede dunque uno spazio di derogabilità ai divieti da non intendere in senso permissivo, ma come eccezione, circostanziata e circoscritta, per situazioni particolari la cui valutazione ricade sotto il discernimento e la responsabilità del veterinario.
È anche per questa ragione che La Linea Guida offre una lettura dei divieti e delle eccezioni coerente con gli obblighi deontologici del Medico Veterinario, tenendo in considerazione l’elevato grado di discrezionalità che la Legge affida al professionista, in quanto dotato delle competenze indispensabili per discernere, in scienza e coscienza e sotto la propria responsabilità, le circostanze che possono rientrare nelle eccezioni previste dalla Convenzione.
Tutela dell’animale
La Convenzione tutela l’animale da compagnia riconoscendo nel veterinario l’unica professionalità autorizzata agli interventi chirurgici eccezionalmente eseguiti con finalità non curative o preventive.
Inoltre il veterinario che esegua la caudotomia neonatale preventiva dovrà:
- provvedere o verificare che l’animale sia stato correttamente identificato e registrato nella Anagrafe canina territorialmente competente;
- verificare l’appartenenza dell’animale a una delle razze sopracitate;
- acquisire il consenso informato scritto del proprietario/detentore/richiedente la prestazione;
- acquisire la dichiarazione del proprietario/detentore/richiedente la prestazione circa l’effettivo utilizzo del cane per futura attività sportivo-venatoria;
- produrre un certificato medico-veterinario relativo alla prestazione chirurgica eseguita che dovrà accompagnare sempre la documentazione sanitaria del cane;
- conservare tutta la documentazione.
La questione negli altri Paesi
Le procedure chirurgiche per scopi estetici sono vietate e limitate in molti Paesi, tra cui Australia, Svezia, Norvegia, Germania, Paesi Bassi, Grecia, Lussemburgo e Austria. Tuttavia in molti altri stati le amputazioni di coda e orecchie vengono ancora praticate.
In Nord America, ad esempio, nonostante varie associazioni veterinarie si oppongano a queste procedure denunciandone crudeltà e pericolosità, le restrizioni sono rare o inesistenti. A partire dal 2014, solo due stati, Maryland e Pennsylvania, hanno previsto limitazioni al taglio della coda, con particolare attenzione all’età del cane al momento dell’intervento e all’uso dell’anestesia.
In molte zone del mondo il problema in questione è sottovalutato. Le amputazioni non provocano solo dolore e angoscia nell’animale, ma ne influenzano anche la vita e la comunicazione. Infatti il cane usa la coda per l’equilibrio, per comunicare con l’uomo e con i sui amici a quattro zampe, per trasmettere la paura, l’aggressività, la giocosità, la curiosità. Alcune razze la usano anche per avere un buon vantaggio quando nuotano, corrono e si impegnano in numerose attività.
Nei Paesi in cui non vi sono regolamentazioni restrittive riguardo agli interventi in questione è comunque possibile scegliere se far subire al proprio animale tali interventi chirurgici.
È bene non dimenticare che come vi è un uso e uno scopo per ogni parte del corpo umano, così accade anche per i cani.