Riprendono i concerti al Palazzetto Bru Zane di Venezia

Con i 7 concerti in programma a Venezia da sabato 1° aprile all’11 maggio, entra nel vivo il ciclo “Compositrici” ideato da Palazzetto Bru Zane per raccontare una storia della musica assai meno nota, quella fatta dalle donne che nel XIX secolo si cimentarono in un campo principalmente maschile come la composizione. Week-end inaugurale sabato 1° aprile alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista con il concerto “La Belle Epoque delle compositrici” e domenica 2 aprile al Palazzetto con “Racconti fantastici” .

Il pubblico veneziano potrà scoprire un florilegio di musica da camera, in particolare i Contes Fantastiques per pianoforte di Juliette Dillon ispirati dai racconti di Hoffman e lodati da Victor Hugo ma ormai completamente dimenticati, opere per pianoforte e flauto, strumento di predilezione di molte compositrici, e mélodies, territorio di esplorazione musicale e dei salotti artistici dove si potevano affermare le donne.

Un approccio parziale verso la storia della musica, ha relegato nell’ombra una moltitudine di musicisti, arbitrariamente qualificati come minori e in particolare questo è avvenuto per le donne, pochissime sono le eccezioni sfuggite al giudizio delle epoche che ci precedono. Ci si può dunque domandare come possa una giovane donna di oggi intraprendere una carriera di compositrice, se non le è mai stata presentata una figura tutelare che le dimostri che la cosa è possibile. Sembra davvero sia giunto il momento di studiare meglio il percorso di queste compositrici e di far rivivere le loro opere: a teatro, in concerto, su disco. Presentando questi nuovi modelli del passato, il Palazzetto Bru Zane auspica di partecipare alla costruzione di un futuro più equo e più vario.

Benché nell’Ottocento alle donne non fosse proibito comporre, il contesto generale era comunque poco propizio allo sviluppo della loro carriera musicale, e gli ostacoli continuano per le donne anche a studi completati: fare del proprio talento una professione è ritenuto incompatibile con il ruolo che la società attribuisce alle donne, soprattutto se borghesi e aristocratiche. Molte autrici del XIX secolo sentono così il bisogno di travestirsi o di conservare l’anonimato nel pubblicare le loro opere; possono assumere pseudonimi maschili (una Marie-Foscarina Damaschino che diventa Mario Foscarina), forme neutre o ambigue (come Ch. Sohy e Mel Bonis), o addirittura nascondersi dietro una semplice lettera puntata, come Sophie Gail, che firma “Mme Sophie G.” la partitura dei Deux Jaloux. Del resto, per quelle che mettono su famiglia la maternità e l’educazione dei bambini segnano una rottura tra il periodo della formazione e quello dei primi passi sulla scena artistica. Le varie tappe che ogni musicista deve superare per dare prova del proprio valore ed essere eseguito nei concerti sinfonici o nei teatri lirici vengono pertanto affrontate dalle donne con quindici o venti anni di ritardo rispetto ai colleghi uomini.

Tutte le regole hanno bisogno di eccezioni. Louise Bertin fa rappresentare, in sequenza, Le Loup-Garou all’Opéra-Comique (1827), Fausto al Théâtre-Italien (1831) e La Esmeralda all’Opéra di Parigi (1836). Les Deux Jaloux di Sophie Gail arriva a totalizzare 250 rappresentazioni a Parigi tra il 1813 e il 1830, diffondendosi al contempo anche nella maggior parte dei teatri francesi. Augusta Holmès pubblica poemi e drammi sinfonici e la sua Ode triomphale per 1.200 esecutori.

Poco per volta, nella misura in cui si accederà ai loro archivi, il percorso di ogni compositrice sarà chiarito e le loro partiture saranno di nuovo collocate sui leggii: e così queste artiste – ribelli o sottomesse – usciranno dall’oscurità del pregiudizio e dall’oblio per rivelare le loro personalità e la pluralità dei loro destini.

Compositrices. New light on French Romantic women composers è il titolo del cofanetto composto da 8 CD per Bru Zane Label uscito il 10 marzo che propone i lavori di 21 compositrici acquistabile online e al Palazzetto Bru – Zane e disponibile in download e streaming sulle piattaforme digitali.

Il Palazzetto Bru Zane

Il Palazzetto Bru Zane prende il nome dalla famiglia Bru-Zane, che lo acquistò nel 1885. La costruzione del palazzo risale al XVII secolo, quando fu eretto come residenza nobiliare veneziana.
Nel 2009, la Fondazione Bru Zane – Centre de musique romantique française è stata creata per promuovere la conoscenza della musica francese dell’Ottocento. Nel 2013, la Fondazione ha acquisito il Palazzetto Bru Zane, che è stato oggetto di un importante restauro e ristrutturazione. Il Palazzetto Bru Zane è stato inaugurato nel 2013 come centro di ricerca e diffusione della musica francese dell’Ottocento. Il centro è diventato rapidamente un punto di riferimento per gli appassionati di musica e per gli studiosi di questo periodo musicale. Grazie alla sua attività di ricerca e alla sua programmazione concertistica, il Palazzetto Bru Zane ha contribuito in modo significativo alla rivalutazione del repertorio musicale francese dell’Ottocento. Il centro organizza concerti, conferenze, mostre e pubblicazioni per promuovere la conoscenza della musica francese dell’Ottocento e degli artisti che l’hanno creata. Il Palazzetto Bru Zane ha anche un’importante biblioteca musicale che contiene numerose partiture, libri e documenti di grande valore storico. Inoltre, il Palazzetto Bru Zane si impegna a far rivivere il repertorio musicale francese dell’Ottocento, spesso dimenticato o poco rappresentato nei programmi concertistici, attraverso la creazione di nuove edizioni critiche e la registrazione di opere inedite o poco conosciute.

Programma del Festival da aprile a maggio 2023

Altre informazioni sono reperibili nel sito web della fondazione.

SABATO 1° APRILE ORE 19.30. SCUOLA GRANDE SAN GIOVANNI EVANGELISTA

LA BELLE ÉPOQUE DELLE COMPOSITRICI, Opere per archi e pianoforte di STROHL, FLEURY, SOHY, L. BOULANGER e BONIS. Pierre Fouchenneret violino, Lise Berthaud viola, Yan Levionnois violoncello, Adam Laloum pianoforte. Questo concerto sarà registrato e reso disponibile su Bru Zane Replay.

DOMENICA 2 APRILE ORE 17

Contes fantastiques di DILLON. Jean-Frédéric Neuburger pianoforte.

VENERDÌ 14 APRILE ORE 19.30.

NOTE FLAUTATE. Opere per flauto e pianoforte di HOLMÈS, BONIS, GRANDVAL, CHAMINADE e L. BOULANGER. Juliette Hurel flauto, Hélène Couvert pianoforte.

MARTEDÌ 18 APRILE ORE 19.30.

SOTTO VOCE. Mélodies di STROHL, DANGLAS, GRANDVAL, SOHY, LEMARIEY, GRUMBACH, FOSCARINA, ANGOT-BRACQUEMONT, HOLMÈS, JAËLL, CHAMINADE e CHRETIEN. Cyrille Dubois tenore, Tristan Raës pianoforte.

GIOVEDÌ 27 APRILE ORE 19.30.

QUARTETTO ROMANTICO. Opere per quartetto con pianoforte di STROHL e JAËLL. Alexandre Pascal violino, Léa Hennino viola, Héloïse Luzzati violoncello, Celia Oneto Ben Saïd pianoforte.

VENERDÌ 5 MAGGIO ORE 19.30.

IL TEMPO DELLE AMBIZIONI. Opere per trio con pianoforte di FARRENC, GRANDVAL e CHAMINADE. Sergej Galaktionov violino, Amedeo Cicchese violoncello, Linda Di Carlo pianoforte.

GIOVEDÌ 11 MAGGIO ORE 19.30.

SULLA CORDA. Opere per violoncello e pianoforte di STROHL, RENIÉ e JAËLL. Johannes Gray violoncello, Anastasiya Magamedova pianoforte.

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