I RAGGI-X per la sicurezza degli aerei col progetto SPIRIT dell’università di Padova
Un robot ispettivo messo a punto dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione di Padova in mostra alla Fiera del Centenario che usai raggi x per ispezionare le parti dell’aereo.
Il robot per il controllo qualità sulle ali è il secondo risultato del progetto europeo triennale SPIRIT, che unisce aziende e università.
È in mostra in questi giorni al Padiglione 2 della Fiera Campionaria di Padova un robot ispettivo appena messo a punto dall’Università di Padova, che ottimizzerà drasticamente il controllo qualità sulle ali degli aerei, diminuendo la possibilità di errori e quindi aumentandone la sicurezza, il tutto tenendo d’occhio i costi.
Ai visitatori verrà illustrato il funzionamento base, e gli sviluppi futuri, nella prospettiva della nuova Industria 4.0.
La ricerca coinvolge il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, insieme alla sua spin off IT+Robotics e a una ditta produttrice di parti di aereo, l’austriaca FACC. Questo nuovo sistema, che usa raggi-x invece che sensori 3D per ispezionare i manufatti, è stato messo a punto nell’ambito del progetto europeo triennale SPIRIT, che mira a mettere a disposizione delle aziende una struttura ispettiva universale, che tramite una semplice auto-configurazione sia in grado di svolgere diversi compiti, con un significativo risparmio sui tempi di lavorazione e i costi finali.
“Il nuovo robot prevede l’installazione di un sistema automatico di scansione ai raggi-x presso la FACC, per iniziare la sperimentazione sulle parti di aereo da loro prodotti. – dice Emanuele Menegatti, professore ordinario al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e responsabile scientifico del progetto SPIRIT – I risultati sono davvero incoraggianti. Questo renderà le ispezioni delle ali molto più precise e sicure, senza un aggravio di costi.”
È già il secondo risultato di SPIRIT, grazie al quale lo scorso agosto era stato presentato un prototipo di robot ispettivo per motori di auto, messo a punto col contributo di un ‘cervello’ giapponese, Kenji Koide, che si era spostato in Italia per fare la sua ricerca.
Questa seconda fase del progetto vede invece il contributo di un dottore magistrale dell’Università La Sapienza di Roma, Daniele Evangelista, che si è spostato a Padova pur di partecipare a questo progetto di innovazione tecnologica, e che sarà presente in fiera con il robot che sta seguendo. Non può che far piacere vedere che Padova e la sua Università si confermano punto di arrivo per la ricerca di avanguardia e il rapporto col mondo produttivo.