
Molte aziende italiane operano nel settore del gusto. Questo è un settore trasversale che si sviluppa tra l’alimentare, il legno-arredo, il vetro artistico, il viti-vinicolo, il turismo agreste, enogastronomico e artistico-culturale. In questi settori, le aziende hanno tradizionalmente operato e operano tuttora in modo indipendente.
Esistono, però, sempre più buone ragioni per collaborare, al fine di sfruttare le crescenti interdipendenze tra questi settori. Quest’invito è rivolto specialmente alle moltissime imprese medio piccole italiane che producono e/o distribuiscono prodotti di elevatissima qualità, ma che non hanno la forza da sole di sfruttare il potenziale derivante dall’integrazione tra questi mercati.
Uno studio Coldiretti sul turismo enogastronomico evidenzia che sono stati spesi miliardi per l’acquisto di prodotti tipici e nei ristoranti. Inoltre, il 17% dei turisti considera la qualità del cibo un buon motivo per vistare l’Italia. Sempre secondo Coldiretti il vino è il prodotto più esportato dell’agroalimentare, con un giro d’affari all’estero di oltre 7 miliardi.
Turismo Enogastronomico
Di recente è stata presentata a Parma la settima edizione del Rapporto sul Turismo Enogastronomico 2024 realizzato dalla Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, secondo il quale la crescita continua a doppia cifra. Ma quali aspetti motivazionali influiscono e influiranno maggiormente nel 2025 nelle scelte turistiche degli europei? Vediamo i TOP 5.
Il Rapporto fa emergere un +12% tendenziale tra coloro che sono andati in vacanza per cibo, vino, olio e altri prodotti tipici. Il valore economico in Italia è di 40,1 miliardi di Euro con la Toscana ai vertici tra gli italiani. La ristorazione di Napoli conquista gli stranieri. “Potenzialità ancora non del tutto espresse”, dice Roberta Garibaldi – docente all’Università di Bergamo e presidente della Associazione Italiana Turismo Enogastronomico – “Questo tipo di turismo è la risposta naturale all’overtourism”.
Mercato Globale
Come ogni eccellenza nel settore della gastronomia e bevande, il vino italiano è trainato con forza dall’export.
Infatti – come risulta dallo studio condotto nel 2024 da Valerio Mancini, direttore del Centro di Ricerca Divulgativo di Rome Business School – della produzione italiana di vino quella destinata al mercato estero è quasi il 40% (SACE, aprile 2024). L’Italia si conferma il primo esportatore di vino in quantità – 21,4 milioni di ettolitri nel 2023 – e il secondo per valore – € 7,7 miliardi – dietro solo alla Francia con € 11,9 miliardi.
Il saldo commerciale del settore in 20 anni è cresciuto a un tasso medio annuo del 5,5%, passando da 2,5 miliardi di euro del 2003 ai 7,2 miliardi del 2023 (dati Area Studi Mediobanca, 2023). È evidente quindi che l’export del vino è il vero motore economico dell’industria vinicola in Italia, universalmente riconosciuta come uno dei principali paesi produttori di vino al mondo e che può vantare una vasta gamma di vitigni autoctoni e una varietà di regioni vinicole che producono vini di alta qualità.
Trend
Negli ultimi anni, alcune tendenze chiave hanno influenzato l’export del vino italiano. Ecco le prime 3.
- Vini Biologici e Sostenibili – Adozione sempre maggiore di pratiche enologiche ecosostenibili.
- Vini a Denominazione d’Origine – Determinazione di una reputazione di alta qualità e crescita della richiesta.
- Esplorazione di Nuovi Mercati – Diversificazione dei mercati e ricerca di opportunità in mercati emergenti.
Market
Il vino italiano è presente nei paesi di tutto il mondo. Ma quali sono i principali paesi di destinazione?
- Stati Uniti, dove il vino italiano è molto popolare tra i consumatori americani, che apprezzano la diversità e la qualità; il mercato USA rappresenta inoltre il principale mercato di vini liquorosi.
- Germania, in cui i consumatori sono noti per la loro preferenza per i vini di alta qualità.
- Regno Unito, anch’esso un mercato significativo, in cui il vino italiano è storicamente ben accolto dai consumatori.
- Canada, dove i consumatori sono sempre più interessati ai vini italiani.
La Cina rappresenta un mercato in espansione per il vino italiano. Con poco più di 100 milioni di Euro i vini si confermano la principale voce dell’export italiano nel Paese asiatico (dati ISTAT, 2023).
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| L’Azienda vitivinicola Ronco Penasa nasce a Caporiacco, nel comune di Colloredo di Monte Albano in Provincia di Udine, come piccola realtà che risale alla tradizione della metà del 1800, in cui la modesta cantina padronale serviva a soddisfare le esigenze dell’attività di ristoro. |