[su_heading size=”16″]Miss Marx è un film storico, scritto e diretto dalla romana 45enne Susanna Nicchiarelli, che sarà distribuito nelle sale a partire dal 17 settembre. Dopo una serie di lungometraggi, realizza corti di animazione fino a portare nel 2018, alla Mostra di Venezia, il film Nico 1988, che trionferà nella sezione Orizzonti, con l’autobiografia della cantante Chista Paffgen, [/su_heading]
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Miss Marx ci narra la vita di Eleonor, figlia minore prediletta di Karl Marx, forse troppo trascurata dalla storia ufficiale. Interpretata magistralmente dall’attrice britannica Romola Garai, ci racconta una storia delicata, colma di sentimento. La vita vissuta di una donna destinata ad ereditare l’eredità politica e filosofica del padre. Oltre all’inglese, conosceva il francese ed il tedesco, amava la letteratura, fin dall’età di tre anni citava a memoria Shakespeare, traduttrice di Flaubert, di Madame Bovary, stampato nel 1886, lo stesso anno in cui venne pubblicato, nel Regno Unito Il capitale.
Il film inizia, durante lo scorrimento dei titoli, con una musica brillante, quanto spregiudicata, punk-rock degli statunitensi Downtown Boys, che sembra stridere con il contenuto storico del film. Ma la scelta intelligente ed azzeccata si capisce solo quando, una volta che la protagonista, sul finire della vicenda, fuma, assumendo per la prima volta dell’oppio, si scatena, spogliandosi in un ballo travolgente che preluderà alla sua triste fine. Nelle musiche si innestano brani di Chopen, Lszt, ecc, che riescono a creare l’atmosfera melodrammatica voluta dal regista.
Le prime scene ci introducono al funerale di Karl Marx, nel 1883, dove la figlia, al cimitero, saluta il padre con un discorso d’addio.
E’ la storia di una donna colta che aveva anche un rapporto stretto con Friedrich Engels, amico di Marx, con il quale scrisse il famoso Manifesto del Partito Comunista. Una persona dai grandi ideali ma che ti lascia, alla conclusione del film, una profonda tristezza.
Quasi che, tanta forza e tanto coraggio in una vita vissuta per gli altri, alla fine determini la consapevolezza dell’inutilità della lotta, coadiuvata dalla presa di coscienza della delusione. Contribuisce soprattutto, alla sua disperazione, un amore appassionato quanto tragico: scoprire come l’abile conferenziere eloquente fidanzato, Edward Aveling, attivista socialista ed ateo, fosse già sposato, non badasse a far debiti, oppiomane, per giunta le mentisse nascondendo le amanti.
Una grande delusione insieme alla scoperta del tradimento del padre Karl, nei confronti della madre, per aver generato un figlio segreto con la domestica. Eleonor porrà fine alla sua vita, nel 1898, suicidandosi a 43 anni. Un film condotto con maestria, anche nella scelta dei luoghi, delle scenografie e nella cura dell’arredamento degli interni.
La regista così si esprime: “Quando decidi di fare un film fai i conti con le cose che hai vissuto, con la propria età, lavorandoci poi ho capito che anche la scelta di raccontare Eleanor Marx faceva parte del mio percorso. In fondo l’ho vista come la ragazzina di Cosmonauta, ormai cresciuta. Credo profondamente nel fatto di ritrovarsi, di condividere.
Il cinema è la mia vita e dobbiamo dimostrare che con attenzione e responsabilità ci si può riappropriare della libertà di stare insieme. Miss Marx mi ha permesso di esplorare temi incredibilmente contemporanei in un contesto d’epoca e di raccontare una vita sentimentale, assurda e tragica, con guai condivisibili anche per le donne di oggi. Ciò che colpisce di tutto questo materiale è che sembra scritto oggi – prosegue Nicchiarelli – le paure, le aspirazioni, i pensieri di Eleanor sono molto vicine all’oggi.
Faccio film in costume per parlare di temi che sono attuali: le battaglie per i diritti dei più deboli sono senza tempo, sono temi che non invecchiano mai. E per quel che riguarda il suo amore sbagliato non credo che abbia a che fare con il femminile, sono piena di amici uomini che fanno scelte sbagliate in amore, è una contraddizione dell’essere umano”.
[su_box title=”Gianfranco Missiaja”][su_custom_gallery source=”media: 14363″ title=”never”]Gianfranco Missiaja, architetto e artista, ha esposto le sue opere in più di 90 Mostre internazionali. Ha pubblicato numerosi testi di critica e storia dell’Arte e una Guida alla 57a Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.[/su_box]