
Grandi applausi hanno salutato il film che inizia la kermesse ufficiale della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia
Marriage story tratta di un dramma famigliare, incentrato sul divorzio dei due protagonisti, diretto e sceneggiato dallo statunitense Noah Baumbach, interpretato da Adam Driver e l’emozionante attrice Scarlett Johansson.
Oggi Noah Baumbach presenta a Venezia un film che sembra, in qualche modo derivare dall’esperienza della sua vita privata quando l’attrice, Jennifer Jason Leigh, gli chiede il divorzio, dopo 5 anni di matrimonio, per “ Inconciliabili differenze culturali”…
La vicenda narrata nel film non è inedita: riprende l’amara commedia del 2005 che ha raccolto premi e nomination nei festival di tutto il mondo raccontando appunto il divorzio tra Bernard e Joan (Jeff Daniels e Laura Linney) svoltosi a Brooklin nella metà degli anni ’80.
LA TRAMA
Il film inizia nello Studio di un professionista “matrimoniale” dove i coniugi dovrebbero leggere ciascuno una lettera dove si sono scritti a vicenda, pregi, difetti, critiche ed apprezzamenti.
La seduta finirà male con l’uscita improvvisa, sbattendo la porta da parte della moglie magistralmente interpretata da Scarlett Johansson. La consorte Nicole si era rifiutata di leggere la sua lettera personale con le considerazioni sul marito accusando i presenti di una complicità che sembra intravvedere tra il marito e il professionista.
Durante gli accesi contrasti tra i protagonisti ed i loro avvocati le scene contro il maschilismo non si contano. Valgono per tutte le dichiarazioni dell’avvocato di Nicole, interpretata magistralmente da Laura Dem, la quale sembra dimostrare una grande carica di umanità per l’assistita ed una professionalità non comune nel suo lavoro.
Umoristiche alcune sue dichiarazioni contro il maschilismo quando, racconta, con grande impeto alla sua cliente Nicole, tra la miscredenza il faceto e l’oltraggioso, che neanche Dio ha fatto la fatica di crescere suo figlio demandando a Maria i problemi della crescita, fino alla morte tra le sue braccia. Non si è preso nemmeno l’onere del concepimento essendo Maria Vergine alla nascita del figlio…
135 minuti effettivamente sembrano un po’ lunghi per raccontare le beghe tra i due protagonisti con avvocati, alcuni più seri e altri senza scrupoli, i quali si contendono gli averi dei coniugi e l’affidamento del figlio minore tra egoismi, falsità, rancori e rimpianti.
Il film, purtroppo, non si addentra nella vita intima e nei sentimenti del figlio di 8 anni, dato che non sembra soffrire troppo per la contesa, alternando pacificamente la sua vita tra l’uno e l’altro genitore.
La regia, che sembra più da sceneggiato televisivo che da film impegnato, ricalca, anche nei dialoghi, le dimensioni del teatro. Se non fosse per l’eccezionale interpretazione di Scarlett Johansson, il film convincerebbe poco dato che evita di analizzare in profondità i personaggi dal punto di vista psicologico, a cominciare dalle reazioni del figlio, preferendo mostrare i due coniugi inclini allo scontro, al battibecco reciproco con accuse, e rimpianti.
Ma così si esprime il regista:
“Nicole (Scarlett Jahansson) è un personaggio di donna che cerca di trovare la propria voce e si scontra con un sistema legale che gliela sottrae. Le scene in tribunale sono come una conversazione tra due personaggi a cui però non viene dato modo di esprimersi.
Penso che in molti ambiti, non solo nel divorzio, le persone vengano manipolate in modo da instillare odio in loro; io invece trovo molto romantico che due persone, pur decise a divorziare, scelgano non di allontanarsi ma di trovare un compromesso per il bene del loro bambino.
Parte dello sforzo che compiono i personaggi di questo film consiste nel tentare di conservare la propria umanità o riconquistarla quando viene meno.
In un certo senso è un film sul trionfo della capacità di restare umani in condizioni difficili, la loro resistenza sta nei gesti umani che compiono l’una verso l’altro”.
[su_box title=”Gianfranco Missiaja”][su_custom_gallery source=”media: 14363″ title=”never”]Gianfranco Missiaja, architetto e artista, ha esposto le sue opere in più di 90 Mostre internazionali. Ha pubblicato numerosi testi di critica e storia dell’Arte e una Guida alla 57a Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.[/su_box]