
Intervista a Marco Presello, responsabile di produzione Ronco Penasa
Una piccola azienda vitivinicola dal nome confidenziale, Ronco Penasa, dedicata a una piccola produzione di vino di grande qualità, che come molte altre realtà di questa parte dell’Italia è a conduzione familiare. Nel bel mezzo di un’area collinare friulana tra San Daniele e Udine tu rappresenti la terza generazione – e c’è già pronta la quarta – che si occupa di queste terre; come hai interpretato il passaggio di testimone del suo nome e della sua storia?
“Il nome Ronco Penasa vuole descrivere una particolare zona, un paese, nelle colline moreniche del Friuli Venezia Giulia e legarlo a un particolare edificio- ristorante, centro di raccolta, posto identitario – di questi luoghi.”
“Ronco indica la collina tipica della conformazione del nostro territorio, una zona verde con vista sulle montagne, che comprende i paesi di Moruzzo, Fagagna, Colloredo di Monte Albano e San Daniele del Friuli, mentre Penasa è dedicato a mio nonno.
Penasa non era il suo vero nome, che era Italo, ma il soprannome che gli avevano affibbiato per la somiglianza dei suoi occhiali a quelli del primario di medicina di San Daniele. E da allora tutti riconoscono la Trattoria da Vico di Caporiacco come “Là di Penasa.”
Quindi stiamo parlando di ristorazione, non di vino.
“Si, almeno fino alla prima metà del 900. La cantina viene costruita a metà degli anni ’60, in modo da poter realizzare una quantità di vino sufficiente a sostenere l’attività della Trattoria. Per quarant’anni e più sono stati prodotti ottimi vini esclusivamente per gli avventori della Trattoria, che tra gli anni 80 e 90 ha vissuto un momento di grande sviluppo. I vigneti e la cantina vengono gestiti prima dal nonno Italo e poi da Gilberto, fino a circa il 2010, quando ho iniziato ad occuparmi di una parte della gestione aziendale.”
“La società agricola quindi nasce nel 2019, per creare dei vini con un’identità ben precisa, e la cantina viene ammodernata con attrezzature all’avanguardia per riporre grande attenzione al processo di vinificazione, al rispetto delle materie prime e delle tempistiche tradizionali nella produzione e cura del vino. L’azienda ad oggi conta circa tre ettari a vigneto – il 70% a uva rossa e il 30% a uva bianca – gestito manualmente dalla potatura alla scelta dei germogli. Abbiamo scelto di usare un metodo di potatura rispettoso della pianta, che permetta alla vite di rinforzarsi e sopportare bene i tagli e quindi di vivere più a lungo.”
Quanto ci vuole allora perché nel processo di produzione si cominci a parlare di vino?
“Ci vuole tempo e attenzione. L’attività del viticoltore è un lavoro di pazienza, di cura dei dettagli, di amore e di passione. E se siamo stati attenti ed accurati abbiamo buone probabilità di produrre un vino di qualità. Le uve vengono raccolte normalmente tra la prima decade di settembre e l’inizio di ottobre – dopo essere state analizzate per verificare che abbiano raggiunto il miglior grado di maturazione – e trasportate rapidamente in cantina. Durante la fase di trasporto l’uva subisce dei processi di ossidazione, di deterioramento, che possono alterarne la qualità.”
“Le uve bianche vengono trasportate in azienda, vengono pressate sofficemente e il mosto viene raffreddato repentinamente a circa 6 gradi; raffreddato il mosto limpido si passa al processo fermentativo per 10/15 giorni. L’uva rossa una volta trasportata in cantina viene diraspata, pigiata e spostata in vasche di acciaio inox o in tini, dove in base alla tipologia di vino che vogliamo ottenere, avviene la fermentazione tra 5 e 30 giorni di durata.”
E dopo tanto lavoro e attenzione finalmente abbiamo un prodotto Ronco Penasa? Per quanto possiate aver raggiunto uno alto livello di standard qualitativo, penso non sia facile realizzare un prodotto stabile da un anno all’altro.
“Non esiste un vino uguale all’altro. Ogni annata è differente e perciò ogni vino è unico. Essendo una piccola cantina ed essendo la produzione limitata, ogni vino rappresenta l’annata trascorsa dal vino stesso. Ci sono annate buone e ci sono annate meno buone, ci sono anche annate eccezionali. È un aspetto importante nelle piccole realtà, nelle piccole cantine, in quanto ogni bottiglia rappresenta il corso della natura. Il lavoro del Viticoltore è determinante fino a un certo punto, ma il più lo fa la natura, la pianta e il clima. Ecco, possiamo desumere che il lavoro dell’enologo non sia trasformare l’uva in vino, ma accompagnare il normale processo di trasformazione e fare meno errori possibili.”
“Se partiamo da un’uva che vale 100, possiamo fare ogni cosa bene e ottenere un vino che vale 100 o sbagliare tutto e ottenere un vino che vale 10. Ma se partiamo da uva che vale 10 è impossibile ottenere un vino che vale 100. Diventa così evidente l’importanza di gestire in maniera ottimale il vigneto ed ottenere uve più salubri e di qualità.
Ogni volta che una bottiglia lascia la nostra cantina è come se un pezzo del nostro territorio se ne andasse. Ogni molecola presente nel vino altro non è che una molecola raccolta dalle radici qui a Caporiacco, che poi se ne va in giro per il mondo, e questo per noi è motivo di gioia e di vanto. “
| I vini Ronco Penasa si possono acquistare in azienda o attraverso il sito web, in numerosi punti vendita, oppure, come si faceva al tempo del Penasa, si possono degustare durante una cena alla Trattoria da Vico |