
Riprendiamo la nostra chiacchierata sul digital marketing: leggi la la prima parte della serie.
Il misterioso Link Building
La “costruzione di link” – che portino al vostro sito web – è da sempre un tema spinoso, e specialmente fino a qualche anno fa, su di esso si costruiva il successo (o l’insuccesso) di un sito web. E’ sempre stato evidente, infatti, che uno dei criteri attraverso cui i motori di ricerca “valutano” l’autorità di un sito web, è il numero di link esterni che puntano ad esso. Il ragionamento di Google non fa una piega: se nel mare di Internet esistono molti link che puntano ad un certo sito web, significa che quel sito web si è guadagnato una certa autorevolezza e deve essere premiato nei risultati di ricerca.
Come vedete, si tratta di un criterio che in sè una certa democrazia: se molti utenti/blog/siti web si prendono la briga di mettere nelle loro pagine un link al vostro sito, significa che lo valutano positivamente e degno di attenzione. Come dicevo nel precedente articolo, si deve sempre considerare che l’interesse primario dei motori di ricerca è soddisfare i propri utenti. Ecco allora che il motore, nei risultati di una ricerca, darà precedenza ai siti web che altri utenti hanno considerato interessanti (ovvero siti che hanno più link degli altri).
Ma perchè allora si tratta di un tema spinoso? Cerchiamo di capirlo. Il link building è, fondamentalmente, tutto quello che si può fare per ottenere che altri siti presentino dei link al tuo sito. Facciamo un esempio: supponiamo che in un certo blog l’autore faccia riferimento alla vostra azienda. Se all’interno del suo articolo l’autore indicherà un link che porta l’utente direttamente al sito web dell’azienda, questa beneficerà di quel link e guadagnerà una “referenza” agli occhi dei motori di ricerca. Negli anni passati, il link building era prettamente un gioco di numeri. Più link abbiamo, meglio è. Proliferavano allora siti web che, a pagamento, riempivano le loro pagine di link verso siti di aziende, che, di conseguenza, scalavano le classifiche nei risultati di ricerca.
Ma anche questa volta, dopo qualche tempo i motori hanno mangiato la foglia, hanno capito che se un sito ha un numero eccessivo di link esterni, ci deve essere sotto qualcosa. Ed hanno cominciato a punire questi siti pieni di “falsi” link, facendoli di fatto sparire dall’indice di ricerca e non dando più alcun premio al sito che riceveva il link.
Google ha spiegato che sì, i link esterni pesano sul valore che esso darà al vostro sito web, ma tutto dipende da chi è la fonte del link! La vostra azienda ha ricevuto un link da Wikipedia? Ottimo, ve ne gioverete nei risultati di ricerca, la vostra autorità crescerà. Avete ricevuto un link da un sito “spazzatura”? Ahi ahi ahi, in questo caso non solo non verrete premiati ma verrete anche sospettati di connivenza con tali malfattori (e quindi penalizzati).
Il gioco, insomma, è stato scoperto: inutile pagare decine di siti “fantasma” per mettere un link al vostro sito web. Quei link, in quanto non autorevoli, non danno alcun beneficio.
Quindi cosa possiamo fare per guadagnare reputazione agli occhi del motore? Il link building ancora gioca la sua parte in qualsiasi campagna di marketing digitale ed i link da siti web autorevoli sono ancora desiderabili. La chiave, tuttavia, è ora quella di investire il vostro tempo e le vostre conoscenze sul proprio sito Web, nella speranza che la bontà dei vostri contenuti inducano altri ad avere link che portano a voi.
Tutto sommato è anche una soluzione di buon senso: lavorare duramente per rendere il proprio sito web il migliore possibile per “attrarre” i link spontanei degli altri.
Ultimo avvertimento, cercate sempre di verificare, o fatelo fare ai vostri specialisti SEO, che il vostro sito non riceva link da siti “spazzatura” (siti pirata, contrari alla morale o diffusori di spam e malware): come dicevo prima, Google potrebbe in quel caso considerarvi complici e penalizzarvi fortemente nei risultati di ricerca. Essere presenti nei siti sbagliati è tanto controproducente quanto non essere referenziati da nessuno.
I social media: Facebook, Twitter, Google+, ecc. ecc.
I social media e le aziende, non servono a nulla o sono fondamentali? Non vorrei qui iniziare una lunga discussione con tante domande e distinguo: che tipo di azienda? Quali prodotti? Chi sono i clienti?
In generale, avere una presenza sui social media è quasi un obbligo. Questo non vuol dire che dovrete essere attivamente coinvolti in tutte le piattaforme di social media. Potreste vedere che Facebook per voi funziona ma non Twitter, o viceversa. Sperimentate questa possibilità. I social media possono essere un fantastico modo di presentare la vostra azienda in modo più gradevole. Un modo di umanizzarla: le grandi marche sono diventate tali proprio perchè hanno saputo diventarci familiari, fidate, ammirate.
I social media possono anche essere una grande opportunità per stroncare sul nascere i problemi del servizio clienti, o mantenere i vostri clienti aggiornati su offerte, eventi e ultime novità aziendali. Possono essere utilizzati per ricerche di mercato e come strumento di vendita. Sono anche uno strumento utile per portare visitatori al tuo sito web. Quindi, non respingerli ciecamente: i social media rimarranno con noi ancora per molto tempo e dovrebbero far parte del vostro piano di marketing digitale.
Email marketing
Un ottimo modo per contattare direttamente i clienti è attraverso l’email marketing. Questo può in sotto forma di una newsletter mensile o un aggiornamento sui vostri prodotti bi-settimanale, le scelte sono infinite.
Forse state mirando a nuovi segmenti di clientela, o cercando di riconquistare vecchi clienti. Una email alla persona giusta, con il corretto messaggio, è in grado di influenzare una vendita o di ricordare al cliente la vostra offerta.
Inoltre, con i dati di analytics disponibili, sarete in grado di vedere chi ha aperto la tua email, chi ha fatto clic su un certo link, e così prendere decisioni o intraprendere azioni in base a questi risultati.
Non dimentichiamoci anche del suo vantaggio di non avere barriere geografiche, il che significa che la che tua campagna di marketing digitale può diventare globale con risultati molto rapidi.
Lo so, periodicamente qualcuno vi viene a dire che nessuno legge più le email, che finiscono tutte nel cestino, ma non è così, pensate a cosa voi leggete e cosa invece cestinate. La realtà rimane che l’email marketing è ancora una delle principali tecniche di marketing online, ed è facile capirne il motivo: risultati immediati, misurabili e costi irrisori.
La ricerca a pagamento (pay per click)
Se si guarda a una pagina di risultati del motore di ricerca, come regola generale i primi tre siti, così come quelli sul lato destro della pagina, sono lì perché qualcuno ha pagato per fare apparire il proprio sito web ogni volta che l’utente ricerca una certa frase.
Questo tipo di servizio a pagamento viene detto pay-per-click in quanto, per ciascuna volta che qualcuno, dopo la ricerca, farà clic sul tuo sito web, si pagherà un prezzo concordato. Questo prezzo, si basa sulla competitività della parola chiave oggetto della ricerca da parte degli utenti.
Come potete immaginare, apparire nei risultati della frase “olio motore” e riceverne un clic avrà un prezzo più alto rispetto al caso di frasi più specifiche e meno “competitive” (ad esempio, olio sintetico motore a benzina).
Alcune aziende spendono migliaia di euro al mese per questo servizio. Il vantaggio della pubblicità a pagamento sui motori è l’immediatezza dei risultati che offre. Le varie tecniche di SEO organico (cioè naturale, come deciderà il motore di ricerca) che abbiamo visto nel precedente articolo possono richiedere mesi prima che si vedano risultati significativi. Nel caso del PPC (pay-per-click), invece, i risultati sono immediati, anche se possono essere costosi.
Alcune ricerche, inoltre, hanno dimostrato che avere il vostro sito web nei primi 3 posti a pagamento e trovarlo anche ben posizionato, più in basso nella pagina, tra i risultati organici, fa crescere la fiducia dell’utente e porterà una maggiore percentuale di clic.
Ci sono numerosi fattori da considerare quando si imposta una campagna PPC, e certamente vi aiuterà avere un buon sito web, ben ottimizzato da tutti i punti di vista. La vostra agenzia di fiducia saprà discutere con voi la migliore strategia PPC per garantirvi il giusto rapporto qualità/prezzo.
Il misterioso mondo del web analytics
C’è un software molto popolare, in gran parte gratuito, che vi darà informazioni preziose nella vostra campagna di marketing digitale.
Ad essere più precisi, le applicazioni sono due: Google Analytics e i Google Webmaster Tools (ora chiamati Google Search Console). Esistono anche altri strumenti del genere, come i Webmaster Tools di Bing, ma indubbiamente quelli di Google sono i più utilizzati.
Come funzionano? Una volta completata la registrazione, vi verrà chiesto qual è il sito web che volete monitorare e di fornirne l’indirizzo. Google Analytics vi fornirà allora un codice che andrà inserito in tutte le pagine del vostro sito web.
Al termine di questa semplice procedura il vostro sito web sarà monitorato in tempo reale ed ogni visita ad esso verrà registrata in un database.
Quando andrete ad accedere a Google Analytics, vi verranno fornite una infinità di statistiche sotto forma di report, che potrete amche stampare o esportare. Tra le tante, avrete a vostra disposizione informazioni come il numero di visitatori, quali pagine visitano, su quali link del vostro sito web fanno clic, quanto a lungo sono rimasti nel vostro sito, la loro provenienza geografica e come hanno trovato il tuo sito web.
Google Analytics ed il suo complemento Google Webmaster Tools danno anche preziose indicazioni tecniche: pagine inesistenti, codice HTML da migliorare, tempi di caricamento delle pagine, situazioni anomale che possono fare supporre che il sito sia stato illegalmente manomesso.
Monitorare il vostro sito web attraverso GA è altamente consigliato per la massa di informazioni che ne ricaverete e che vi permetteranno di modificare, o se necessario riprogettare la vostra strategia di marketing digitale.
Allo stesso modo esistono varie applicazioni software per analizzare la vostra attività sui social media, anche se non dello stesso livello di GA (almeno tra quelle gratuite). Ad esempio, esse metteranno a disposizione informazioni quali l’ubicazione geografica dei tuoi followers, età, sesso, il momento della giornata in cui sono più attivi, informazioni sulla tua attività e il suo successo.
Tutto queste informazioni vi permetteranno di indirizzare le vostre campagne e la vostra presenza sui social media in modo molto più efficiente ed efficace.
Eccoci arrivati alla conclusione di questa breve panoramica delle principali componenti che rientrano sotto l’ombrello del marketing digitale. Spero, almeno parzialmente, di aver risposto alla domanda delle domande “Che cos’è il Digital Marketing?”.
Tutti i componenti di cui abbiamo parlato in questi due articoli sono piccoli ingranaggi di una grande ruota in cui ognuno di essi fa affidamento sull’altro e tutti insieme contribuiscono al successo di una campagna di marketing digitale. Ognuno di essi, se ben eseguito, ha il potenziale per dare un vantaggio reale e significativo per la vostra azienda. Una corretta e strategicamente valutata miscela di queste attività e la loro efficace esecuzione porta vantaggi reali e misurabili: visibilità online, vantaggi competitivi rispetto ai vostri concorrenti, cicli di vendita più brevi e, in ultima analisi, crescita del fatturato.