Un po’ di storia: la nascita di Pantone
Agli inizi degli anni 60, Pantone era una società di stampa a Carlstadt in New Jersey, specializzata nelle tavole colore per la cosmetica, la moda e le industrie mediche. Lawrence Herbert era arrivato in azienda nel 1956 e aveva notato quanto fosse difficile per designer, agenzie pubblicitarie e stampatori comunicare tra loro a causa delle difficoltà che avevano nell’identificare esattamente i colori utilizzandone solo i nomi.
Ad esempio, esistono colori viola a dominante rossa e a dominante blu, tonalità calde e fredde, toni chiari e scuri. Di conseguenza si verificavano molti errori ed inefficienze dovute a ristampe, ma Herbert intuiva che ci doveva essere un modo migliore di fare le cose.
Egli allora comprò la Pantone nel 1962 e lanciò successivamente la prima guida PMS, Pantone matching System, con 10 colori, nel tentativo di ridurre il numero di variabili nel processo di stampa. L’idea era quella di codificare ogni colore attraverso un linguaggio numerico, in modo che qualsiasi stampante in ogni parte del mondo potesse riprodurre quel colore con precisione.
L’importanza commerciale, e non solo, della perfetta riproducibilità di un colore è enorme. Pensiamo ad uno scaffale con tante bottigliette di Coca Cola e supponiamo che ciascuna di esse abbia una etichetta con una sfumatura di rosso leggermente diversa. Cosa ne potremmo pensare? Sì, sono sempre rosse, ma non è “quel” rosso. Potremmo ritenere che alcune sono rimaste in magazzino più a lungo di altre o, comunque, che quella marca non è molto affidabile se non sa nemmeno produrre delle etichette tutte uguali. Ecco perchè il rosso Coca Cola deve ed è sempre lo stesso, a New York come a Roma: Pantone 185. In realtà Pantone non vende effettivamente l’inchiostro di quel colore ma specifica come mescolare le giuste proporzioni di CMYK per produrre quel colore.
Torniamo alla pratica
Molti applicativi grafici comuni o di nicchia propongono soluzioni per gestire al meglio i “Colori Pantone”, nel nostro caso parliamo di come li possiamo gestire e creare in Adobe Photoshop.
Creazione standard
In Photoshop per riuscire ad avere un “colore supplementare” rispetto al file RGB, CMYK o Multicanale, devo crearlo nella palette canali, vedi Fig.1.
Metodi di realizzazione
Le modalità di realizzazione del canale tinte piatte sono essenzialmente due:
Metodo 1
- creo una selezione;
- vado nella palette canali, vedi Fig.1 e creo un nuovo canale tinte piatte; per scegliere il colore pantone, sempre Fig.1, fare clic nella casella A: colore;
- seleziono il colore pantone nella libreria colori, vedi Fig.2;
- scelto il colore Pantone, automaticamente il nuovo canale tinte piatte prenderà il nome del pantone scelto;
- confermare con OK;
Automaticamente Photoshop, riempie la selezione con il colore pantone scelto precedentemente nella libreria colori, vedi Fig.2.
Metodo 2
- non ho nessuna selezione attiva;
- vado nella palette canali, vedi Fig.1 e creo un nuovo canale tinte piatte, per scegliere il colore pantone vedi Fig.1 e click nella casella A: colore;
- seleziono il colore Pantone nella libreria colori, vedi Fig.2;
- scelto il colore Pantone, automaticamente il nuovo canale tinte piatte prenderà il nome del Pantone scelto;
- confermare con OK;
- disegno nel canale tinte piatte con i vari strumenti e metodologie offerte dall’applicativo.
E’ importante assegnare come nome del colore un riferimento Pantone (es: Pantone 1787 c.). I nomi di fantasia, quali giallino, rosetta ecc., sono sconsigliati, per evitare la successiva mancanza di riferimenti numerici e visivi con il colore Pantone originale che si intendeva utilizzare.
Il nome di fantasia, inoltre, può causare problematiche al RIP per la generazione delle forme da stampa, o delle pellicole necessarie per la stampa finale.
Con i metodi sopra spiegati, posso creare innumerevoli canali Pantoni, o tinte piatte, che equivalgono al numero di colori che intendo poi utilizzare in stampa.
Uso dei livelli
Il file è composto da un unico livello o da molteplici livelli. La suddivisione del file in livelli, agevola la creazione di nuovi canali tinte piatte mediante tecniche di selezione, facilitate dalla divisione del file in livelli.
Per facilitare la creazione delle selezioni usare menù Selezione: intervallo colori.
Con la selezione attiva creo facilmente il nuovo canale tinta piatta, vedi i Metodi di realizzazione.
Visualizzazione file
Mentre Photoshop visualizza perfettamente file RGB e CMYK, dando per scontata l’accurata calibrazione del monitor ed l’impostazione corretta delle preferenze colore, purtroppo la visualizzazione dei canali Pantone non è accurata.
Per simulare a video opacità diverse del Pantone scelto, che corrispondono a percentuali diverse di retino in stampa, vedi Fig.1, modificare nella casella B: Solidità.
Attenzione: variare l’opzione Solidità crea solo effetti visivi in Photoshop. L’uscita in stampa dei canali Pantone risulterà sempre con opacità 100%.
Salvataggio del file
Per essere certi di aver creato un canale tinte piatte, quando il file viene salvato, ad esempio in formato .psd, si deve controllare che risulti attivata l’opzione Tinta piatta, vedi Fig.3.
Creazione file pdf per il controllo finale
Terminata l’impaginazione dell’immagine, in Adobe Illustrator o Adobe Indesign creo il file pdf, in maniera diretta dall’applicativo o attraverso Distiller.
Quando il pdf viene aperto con Acrobat Professional, potrò visualizzare tutti i Pantone creati per un controllo finale prima della stampa.