Un tavolo per otto | Dialoghi sul paesaggio

Fondazione Benetton Studi Ricerche, con sede a Treviso, fu fondata nel 1987 per volere di Luciano Benetton, Presidente della Fondazione, che raccoglie attorno a sé un gruppo di intellettuali per dare origine a un’istituzione culturale. La direzione fu affidata all’architetto Domenico Luciani che assieme all’architetto Tobia Scarpa e allo storico Gaetano Cozzi, diedero vita a una realtà che pone al centro dei suoi obiettivi scientifici gli studi e le ricerche su territorio e paesaggio: la storia, la geografia, il patrimonio naturale e culturale, il comportamento degli uomini che lo abitano attraverso i secoli.

L’attuale sede di via Cornarotta è ospitata nei palazzi Bomben e Caotorta, oggetto di un complesso e prestigioso intervento di restauro diretto da Tobia Scarpa, che restituisce a nuova vita due edifici gravemente danneggiati dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Gli spazi aperti, collegati alla città anche da una passerella sul corso d’acqua La Roggia, prendono la forma di un giardino urbano aperto al pubblico, disegnato e realizzato da Domenico Luciani con Ippolito Pizzetti e Luigi Latini.

L’attività si articola in tre diversi ambiti, ognuno con una propria fisionomia distinta, sedimentata e aggiornata nel corso del tempo per cercare di mantenere il carattere innovativo impresso fin dalle origini. Fiore all’occhiello è il centro studi sul paesaggio, che svolge un’ampia attività di studi e ricerche sulla vita e la forma dei luoghi, e la cura di alcune pubblicazioni per la loro conoscenza, salvaguardia e valorizzazione. Il progetto che più caratterizza quest’ambito di lavoro è il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, fin dalla prima edizione del 1990. Il settore dedicato alle indagini sulla storia e la civiltà del gioco è erede dei più ampi studi attorno alla Storia veneta che hanno caratterizzato, negli anni ottanta, l’avvio dell’attività della Fondazione. Il principale esito del lavoro è rappresentato da «Ludica», rivista di riferimento riconosciuta a livello internazionale, e dall’omonima collana editoriale che raccoglie contributi specialistici. Infine, il più recente settore di attività, denominato beni culturali, raccoglie e ordina quanto sviluppato nel corso degli anni in termini di progetti speciali, attenzione al mondo della scuola, iniziative di promozione della cultura e divulgazione. Gli spazi pubblici della Fondazione diventano quindi un’interfaccia con la comunità locale, e consentono l’organizzazione di esposizioni nei saloni del piano nobile di palazzo Bomben, resi disponibili anche per l’ospitalità di iniziative selezionate, proposte da altri soggetti, pubblici e privati.

Per festeggiare il trentennale di attività, il direttore Marco Tamaro e lo staff della Fondazione hanno programmato incontri e momenti di confronto che si avvicenderanno per i prossimi mesi e che si aprono sabato 21 ottobre. L’inaugurazione è dedicata a uno dei temi di ricerca che caratterizzano e contraddistinguono il profilo della Fondazione: il paesaggio. La scelta di inaugurare questa ricorrenza con una tavola rotonda volta al dialogo e al confronto costruttivo dimostra la coerenza della Fondazione a trasferire in ordine pratico e di utilità socio-culturale il fine della propria costituzione, come ricorda il direttore Tamaro «si è cercato di cogliere questa occasione per continuare a discutere e dialogare: convocando attorno a un tavolo otto figure con il compito di stimolare, nell’arco di una giornata, un confronto sugli strumenti e sulle prospettive del lavoro di ricerca nel campo del paesaggio».

Il dialogo che la Fondazione propone si rifà nel titolo e nell’assunto a quel “Tavolo per otto – a table for eight” evocato nel lontano 1966 ad Amsterdam, in occasione di un convegno dell’International Federation of Landscape Architects (IFLA). Un evento, quest’ultimo, che resta nella storia per il peso che ebbe, tra i tanti aspetti, nella definizione della figura, allora agli esordi, del landscape architect. A quell’originale incontro parteciparono figure decisive nel campo dell’architettura del paesaggio come Lewis Mumford, Geoffrey Jellicoe, Lawrence Halprin e Francisco Cabral.

Il “tavolo per otto” trevigiano intende trarre spunto dal contributo più originale di quell’appuntamento ormai storico. Ovvero lo scritto di Jellicoe (tradotto nel 1998 in italiano in Scandinavia, un libro della collana “Memorie” della Fondazione Benetton) che per l’appunto si intitola A table for eight. Il “tavolo” descritto da Jellicoe fu pensato immaginando di dar voce a otto figure diverse, otto “mestieri” che, dialogando, cercano di capire il ruolo culturale e sociale che in quel tempo si attribuiva alla figura del landscape architect. «In una società profondamente cambiata, che si auspica continui a guardare al paesaggio come possibile guida e riferimento culturale, cogliamo questa traccia per costruire un tavolo analogo a quello originario del 1966» dichiara Luigi Latini, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Benetton. «Che discuta questa volta sugli obiettivi del nostro lavoro e sui confini di un possibile terreno comune. Sarà un momento di approfondimento, ma soprattutto un’occasione per festeggiare assieme trent’anni di lavoro della Fondazione, segnalandone le specificità maturate, le prospettive e gli obiettivi comuni ad altre figure e istituzioni, invitando, come fa Jellicoe nel suo tavolo immaginario, otto personaggi a parlare della propria esperienza di lavoro e di ricerca vissuta come uno stesso desiderio di approfondimento sul tema del paesaggio. Il dialogo che promuoviamo si sviluppa in forma di confronto tra contributi che oggi si ravvisano necessari per una direzione di ricerca e di studio innovativa in questo campo di lavoro che nel lessico della Fondazione si connota come tensione verso “lo studio e la cura dei luoghi”».

Ad aprire i lavori sarà Domenico Luciani -architetto e direttore della Fondazione dal 1987 al 2009-, che proporrà una riflessione sul significato di “governo” del paesaggio ripercorrendo lo spirito del lavoro della Fondazione. Sarà seguito da Juan Manuel Palerm Salazar -architetto, docente all’Università di Las Palmas e presidente Uniscape- con un allargamento di campo su temi connessi alla Convenzione Europea del Paesaggio. Jordi Bellmunt -architetto e paesaggista, direttore della Biennale del Paesaggio di Barcellona- entrerà nel tema dei paesaggi futuri e della necessità di comunicazione in questo campo, mentre il paesaggista Henri Bava -Agence Ter, Parigi- porterà la propria esperienza nell’ambito del progetto. Maria Teresa Andresen -paesaggista e storica del giardino, Comitato Scientifico della Fondazione Benetton- introdurrà il tema dell’Heritage nelle sue intersezioni con la sfera del paesaggio, seguita da Marco Navarra -architetto, docente presso l’Università di Catania- che rifletterà sul contributo che una disciplina come l’architettura può offrire al dibattito contemporaneo in tale campo. Lo sguardo di Massimo Venturi Ferriolo -filosofo, Comitato Scientifico della Fondazione Benetton- nel campo filosofico arricchisce questo dialogo, assieme a Gilles Tiberghien -docente presso l’Université de Paris la Sorbonne e l’École nationale du paysage de Versailles-, studioso che da sempre riflette sul rapporto tra paesaggio e arte.

In apertura, prima dei saluti del suo presidente, Luciano Benetton, e del direttore, Marco Tamaro, verrà proiettato il breve video che la Fondazione, con la direzione del regista Matteo Frittelli, ha prodotto in occasione del suo trentennale. «Gli incontri immaginati dalla Fondazione per celebrare i suoi trent’anni di attività» dice Marco Tamaro «si aprono con questa prima giornata che ha per tema il paesaggio, un ambito di studio e di ricerca che dalla sua nascita ne caratterizza il profilo e che da sempre connota il suo raggio di azione in una dimensione sia locale che internazionale. Anziché imboccare la strada di grandi eventi celebrativi, si è cercato di cogliere questa occasione per proseguire a fare ciò che più ci preme da sempre: continuare a discutere e dialogare. Gli appuntamenti organizzati per il nostro trentennale» continua Marco Tamaro «proseguiranno nei prossimi mesi con la proposta di eventi dedicati agli altri due nostri ambiti di lavoro: a novembre sono in programma un convegno organizzato con due importanti centri di ricerca europei, e una mostra, dedicati alla storia del gioco, con un approfondimento nell’attualità su ludopatia e gioco d’azzardo; a dicembre protagonista sarà il campo dei beni culturali, alla ricerca di buone pratiche da promuovere e far adottare, in collaborazione con importanti istituzioni nazionali».

Informazioni
L’evento si terrà nell’auditorium della Fondazione Benetton Studi Ricerche, via Cornarotta 7, Treviso.
La partecipazione è libera, fino a esaurimento dei posti disponibili.

Diretta streaming nel sito www.fbsr.it.
È prevista la traduzione simultanea in italiano e in inglese di tutti gli interventi.
Agli architetti iscritti all’ordine che ne faranno richiesta saranno riconosciuti i crediti formativi.

Programma

ore 10.00 – Presentazione del documentario breve sulla Fondazione Benetton, regia di Matteo Frittelli
saluti del presidente della Fondazione, Luciano Benetton, e del direttore, Marco Tamaro
Un tavolo per otto, dialoghi – introduce e coordina Luigi Latini

ore 10.30–13.00
Domenico Luciani, Sul governo del paesaggio. Riflessione sul lavoro svolto dalla Fondazione
Juan Manuel Palerm Salazar, L’Europa e il senso della Convenzione Europea del Paesaggio
Jordi Bellmunt, Nuove sfide per il paesaggio futuro
Henri Bava, Sul progetto di un luogo, meditazioni di un paesaggista

ore 13.00–15.00
Nella pausa pranzo è prevista una visita alla sede della Fondazione, aperta a tutti i partecipanti

ore 15.00–18.00
Maria Teresa Andresen, Il significato di heritage nella sfera del paesaggio
Marco Navarra, Il lavoro in architettura e il confronto con il paesaggio
Gilles Tiberghien, L’arte e il paesaggio
Massimo Venturi Ferriolo, Trasformare in giardino il mondo
Discussione finale con la partecipazione del Comitato scientifico e dei referenti interni della Fondazione.

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