Fanghi di rettifica: come abbattere i costi di smaltimento

Smaltimento fanghi di rettifica

Come abbattere i costi di smaltimento dei fanghi di rettifica

La gestione dei rifiuti industriali pericolosi, oltre che presentare elevati rischi per la sicurezza e la salute, è accompagnata da costi di smaltimento che possono raggiungere €500,00 a tonnellata.

In questa tipologia si inseriscono i fanghi di rettifica che derivano dalle lavorazioni dei pezzi meccanici. Le lavorazioni di rettifica nell’industria meccanica sono molto frequenti e lo scarto di lavorazione che ne deriva ha la forma di un fango, detto anche morchia, caratterizzato da trucioli metallici di dimensioni anche inferiori al decimo di millimetro e da una componente liquida che può arrivare ad oltre il 70% in peso. Il liquido, a sua volta, può essere costituito da olio intero o da emulsione acqua/olio con percentuali di olio che raggiungono anche l’ 8%.

Recuperare e valorizzare questi scarti, considerati rifiuti speciali (codifica CER 120118), risulta molto difficile anche dopo filtrazione su nastri appositamente studiati per questa applicazione.

I bricchetti
I bricchetti

La Bricchettatura

La soluzione tecnica più efficace per il trattamento di questa tipologia di scarti risulta essere la bricchettatura, ovvero la compattazione ad alta pressione dei fanghi con relativa espulsione della maggior parte dei liquidi.

Il prodotto della bricchettatura è un bricchetto cilindrico con una percentuale di liquido residuo variabile dal 5% al 15% massimo. La percentuale di liquido dipende da vari fattori che caratterizzano il fango stesso.

Nella maggior parte dei casi, si ha un recupero di liquidi che può variare dal 40% al 70% in peso rispetto al fango e una riduzione di volume che si aggira fra il 50% e il 70%.

Il vantaggio economico

Il bricchetto prodotto dal processo di compattazione è uno scarto che può essere considerato, nella maggior parte dei casi, un rifiuto da lavorazione meccanica (codifica CER 191202). Questo comporta un costo di smaltimento notevolmente inferiore se non addirittura un guadagno quando possa venir considerato materia prima per la fonderia.

Un altro fattore economico molto importante è il recupero del liquido presente nel fango che, una volta filtrato, può essere reimmesso nel ciclo produttivo con notevole risparmio nell’approvvigionamento di nuovo olio.

Esempio di calcolo del vantaggio economico apportato dalla briccettatrice
Esempio di calcolo del vantaggio economico apportato dalla bricchettatura

Un esempio di calcolo del ritorno economico

  • Fanghi di rettifica di acciaio con emulsione al 5%
  • Quantitativo annuo di fango: 42t
  • Contenuto di emulsione nel fango: 72%
  • Emulsione recuperata nel processo di bricchettatura: 70%
  • Riduzione in peso dello scarto: 70%
  • Riduzione in volume: 71%
  • Risparmio nell’approvvigionamento dell’olio: € 8.700,00
  • Risparmio nel costo di smaltimento: € 21.000,00
  • Costo di gestione e manutenzione della bricchettatrice: € 2.000,00

Il risparmio totale annuo è pari a € 27.700,00.


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