Dove va l’editoria
Ormai da diversi anni si ripete che l’editoria è in crisi, che si legge sempre meno e che anche i grandi gruppi editoriali che dominano il mercato librario fanno fatica a rimanere a galla. L’emergere degli ebook, della lettura in streaming, del self publishing sulle piattaforme dedicate, con tutte le possibilità di fruizione sui diversi dispositivi come tablet, ebook reader, smartphone, vengono spesso visti come minacce al delicato e sacrale mondo dei libri.
Ogni crisi è portatrice di cambiamento. Interpretando in modo costruttivo i segni della crisi come i segni di un’epoca di straordinaria trasformazione, sarà possibile intravvedere le sorprendenti prospettive che ci si aprono nel prossimo futuro.
I libri cartacei non potranno mai essere completamente sostituiti dagli ebook. L’oggetto libro che si tocca, si sfoglia, si annusa ha un suo proprio valore che rimane di grande appeal. Anche in America, dove l’ebook è presente da molto più tempo che da noi, la crescita si è assestata sul 30% del mercato dei libri e non sembra poter andare oltre. Ma ci sono degli aspetti peculiari agli ebook che aprono nuovi scenari prima inimmaginabili.
L’avvento degli ebook ha reso possibile la circolazione dei libri sotto forma di file. Questo nuovo genere di pubblicazione ha il vantaggio di eliminare in un sol colpo le spese di stampa, di magazzinaggio e di spedizione che costituiscono gran parte del costo del libro cartaceo.
Oltre alla notevole diminuzione del prezzo di copertina, la pubblicazione in ebook ha aperto per gli autori la possibilità del self publishing a costo zero prima inesistente. A molti questa nuova tendenza potrà sembrare un insignificante proliferare di titoli e autori sconosciuti, spesso all’insegna di un dilettantismo del quale si sarebbe volentieri fatto a meno.
Penso invece che questa sia la chiave di volta di un cambiamento epocale, che sposterà il centro del potere decisionale del modo dei libri dall’aristocrazia delle elite colte alla democrazia della massa di mercato con tutti i pro e i contro che la cosa comporta.
Un segno eclatante di questa trasformazione si può cogliere nella recente iniziativa di Amazon, il colosso dell’e-commerce mondiale soprattutto per la vendita di libri, che dopo aver aperto la sua piattaforma al self publishing, si è trasformato in vero e proprio editore.
Amazon diventerà editore dei titoli che si sono dimostrati vincenti nel self publishing, pubblicandoli e promuovendoli con il marchio Amazon Publishing non solo in ebook ma anche in cartaceo, con la possibilità di traduzioni e diffusione sul mercato mondiale.
In pratica Amazon starà a guardare quel che succede nell’arena del mercato self che ha creato. Per quei titoli che in quanto a vendite sapranno emergere sugli altri, darà pollice recto e il suo potente sostegno con tanto di contratto.
E’ facile prevedere che questo sistema porterà ad un appiattimento su proposte commerciali, ma lo scavalcamento del filtro culturale degli addetti ai lavori, delle cui cantonate madornali è costellata la storia dell’editoria, potrebbe anche essere all’origine di un’accelerazione nella trasformazione dei gusti e nell’emergere di nuove tendenze.
E’ facile intuire il parallelismo con le TV private che, dovendosi sostenere con gli inserzionisti pubblicitari, rincorrono il pubblico dandogli qualsiasi cosa susciti interesse. Del conseguente scadimento commerciale di tutta la proposta televisiva ne siamo consapevoli, ma chi vorrebbe tornare alla esclusiva TV di stato filtrata e censurata dagli apparati politico-culturali? La TV spazzatura ci infastidisce, ma ancora di più ci infastidisce che qualcuno decida cosa possiamo o non possiamo vedere e sapere.
Ci troviamo indubbiamente al culmine di una fase di grande cambiamento. Penso che già nel prossimo decennio assisteremo a delle trasformazioni straordinarie. Fare delle ipotesi sarebbe troppo lungo per questo articolo, certo è che quelle fazioni conservatrici della vecchia editoria padronale che ancora guardano con fastidio alla libera circolazione online dei contenuti culturali, per quanto tentino di rafforzarsi unendosi in mega gruppi editoriali, saranno destinate a soccombere travolte dall’ondata di piena della rete.
Intervista a Ermanno Fugagnoli
Ermanno Fugagnoli
Ermanno Fugagnoli, già docente nei Conservatori di Bolzano e Trieste, dal 1994 è titolare della cattedra di clarinetto al conservatorio di musica di Venezia, città dove risiede. A fianco dell’attività musicale coltiva da sempre l’interesse per la scrittura, specialmente nelle forme d’incontro tra musica e letteratura. Con il romanzo Afa – una fuga per voce sola, pubblicato da La Toletta di Venezia, si è aggiudicato il premio per la narrativa inedita “Arcangela Todaro Faranda”. Con il romanzo Vacanze Romane, si è classificato terzo al “Premio Letterario Casinò di Sanremo Antonio Semeria” nell’edizione 2015.