Nel film Comandante, in concorso, si racconta un fatto realmente accaduto: all’inizio della seconda guerra mondiale, nell’ottobre del ’40, il comandante Salvatore Todaro del sommergibile Cappellini, mentre naviga in Atlantico, incrocia un mercantile a luci spente.
Quest’ultimo, di nazionalità belga, nonostante la sua neutralità nel conflitto, inizia a sparare contro il sommergibile italiano. Si scoprirà poi che la nave trasportava del materiale bellico inglese.
Il comandante italiano, dopo un violento scontro a fuoco, ha la meglio riuscendo ad affondare il mercantile a colpi di cannone.
Il fatto storico eclatante avviene quando Salvatore Todaro prende la decisione di imbarcare 26 soldati belgi destinati altrimenti ad annegare nell’oceano. Tutti i naufraghi, non potendo essere ospitati all’interno del sommergibile, rischiano di dover navigare in superficie ed essere di conseguenza avvistati dal nemico.
Il comandante decide così di disporre i soldati a turno, all’esterno, nella torretta. Nonostante tanto sacrificio degli italiani, due marinai dell’equipaggio belga tentano di sabotare il sommergibile, etichettando gli italiani come dei fascisti.
Con un atto di grande eroismo, volendo rispondere alle leggi del mare anzichè a quelle della guerra, il comandante Todaro riuscirà a trarre tutti in salvo nel porto sicuro più vicino, riuscendo poi a disinnescare le bombe di profondità incontrate durante la navigazione e convincendo le navi nemiche a lasciarlo passare.
Quando, all’arrivo a Santa Maria delle Azzorre, il capitano belga chiede al comandante del sommergibile perchè egli si sia esposto a tanto rischio, contro le direttive del suo stesso comando, cosa che lui stesso non avrebbe concesso di fare, il comandante Todaro risponde con una frase che resterà leggendaria: “Perchè noi siamo italiani!”, strappando un lunghissimo applauso da tutta la sala di proiezione della Mostra.
Risulta degno di nota ed eccezionale l’interpretazione del personaggio del comandante, interpretato magistralmente da Pierfrancesco Favino, secondo le direttive del regista Edoardo de Angelis.