Api in città: un progetto della Statale di Milano per tutelare la biodiversità
Il progetto Api-GIS, finanziato da Fondazione Cariplo, punta a individuare strategie per la salvaguardia della sopravvivenza delle api in città.
Le api, contribuiscono alla fruttificazione e alla produzione di semi della maggior parte delle specie vegetali spontanee e agricole e rappresentano un prezioso ‘presidio’ di biodiversità, oggi sempre più a rischio.
Sono le api, di cui il 20 maggio si è celebrata la Giornata Mondiale, data stabilita in concomitanza con la nascita di Anton Janša uno dei pionieri della moderna Apicoltura.
Le pressioni esercitate da vari stress antropici (l’urbanizzazione e la conseguente erosione delle aree naturali, l’inquinamento, l’utilizzo di prodotti fitosanitari, il riscaldamento globale, fenomeni meteorologici avversi, la rarefazione delle risorse alimentari e dei siti di nidificazione) hanno indebolito progressivamente la sopravvivenza della api – colpendo sia le famiglie di Apis mellifera, conosciute come le api da miele, che gli altri impollinatori appartenenti alla superfamiglia degli Apoidei -, al punto da causarne la morte.
L’Università Statale di Milano è da tempo impegnata su questo tema, in particolare con il dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente e il gruppo di ricerca coordinato da Daniela Lupi, docente di Entomologia.
Al centro degli studi del team vi sono infatti i temi relativi alla salute delle api e alla loro interazione con l’ambiente antropico.
Il progetto Api-GIS (finanziato da Fondazione Cariplo), attualmente in corso, si inserisce in questo contesto cercando di valorizzare gli aspetti dell’ambiente urbano che possono contribuire a mantenere la biodiversità apistica dell’ambiente cittadino.
“L’ambiente urbano per anni demonizzato come uno delle maggiori cause di perdita di biodiversità, oggi con i suoi parchi e le sue fioriture di piante messe a dimora prevalentemente per scopo estetico, può invece essere valorizzato perché favorisce la biodiversità e la conservazione degli apoidei selvatici già presenti nell’ambiente cittadino”, spiega la professoressa Lupi.
Da questo punto di vista, la città di Milano, con le sue numerosissime aree verdi, è stata presa come modello: da inizio progetto sono stati censiti più di 80 aree verdi milanesi con presenza di piante fiorite e sono state acquisite le informazioni relative alle interazioni tra specie di api e specie di pianta da arredo urbano nel tempo.
Sono state ad oggi identificate 5 famiglie di api, 17 generi, 60 specie/morfospecie e individuate 559 interazioni pianta insetto.
“I dati acquisiti – spiega ancora Daniela Lupi – permettono inoltre di valutare l’effetto della struttura urbana sulla presenza/assenza delle api e sulla loro salute mediante anche l’applicazione di modelli statistici.
Tale metodologia permetterà di suggerire strategie per la gestione dei parchi e di valutare lo stato di salute dell’ambiente urbano.
Nel complesso si evince come la ricerca sia fondamentale per tutelare le api e informare il pubblico e le istituzioni delle problematiche e delle possibili azioni da attuare per la loro salvaguardia”.